Vasto è il centro di una zona rinomata per la produzione di ventricina, un particolare insaccato ottenuto dalla carne di maiale. L'allevamento dei suini, in questo angolo di Abruzzo, ha sempre rivestito un ruolo di primo piano anche a causa delle tradizioni popolari legate alla loro uccisione.
La ventricina vastese deve il nome al fatto che un tempo i contadini abruzzesi usavano riporre grossi tagli di suino nel ventre del maiale, quasi fosse una pregiata riserva di carne. Una tradizione particolare che è comune a tutta la zona collinare e pedemontana che va da Guilmi fino a Schiavi d'Abruzzo, comprendendo i comuni delle comunità montane che si estendono tra i fiumi Trigno e Osento.
Al taglio si presenta a grana grossa disomogenea di colore rosso arancio diffuso anche intorno ai pezzi di grasso. Sapore leggermente piccante con aroma fragrante e caratteristico derivante dalla stagionatura e dalla particolare speziatura. Vengono impiegate carni fresche sia magre che grasse di suino pesante. I pezzi scelti vengono tagliati manualmente in cubetti di almeno due centimetri.
La salatura ed la speziatura prevede l'uso di semi di finocchio selvatico, peperone trito dolce e piccante. Dopo aver lasciato insaporire l'impasto per almeno 12 ore, si procede all'insaccatura utilizzando vesciche di maiale e budelli ciechi. La stagionatura, in ambienti freschi ed asciutti dura almeno 90 giorni.
Il risultato è un salume di grana grossa e di un bel colore rosso vivo, da tagliare a fette e abbinare a pomodoro a spicchi ed ad un bicchiere di Montepulciano.
|