I Twilight Bontempo: una idea originale e raffinata per decorare la vostra casa.
Sono disponibili in tre formati altezza: 13cm, 16cm, 20cm.
La storia dei Bontempo affonda le proprie radici nelle antiche botteghe di ceramica di Rapino;
Tra i molti centri ceramici abruzzesi attivi nell'ottocento, Rapino si distingue per il legame speciale che lo lega a Castelli. Fu infatti Fabio Cappelletti, discendente dei famosi maiolicari di Castelli, ad introdurre i moduli castellani a Rapino, quando, nella prima meta' dell'800, proveniente da Torre de' Passeri, egli vi si trasferi' per lavorarvi la ceramica.
Gli artigiani locali impararono presto la lezione di Cappelletti attraverso gli oggetti che uscivano dalle sue mani. In tal modo la ceramica locale amplio' il proprio repertorio decorativo. A Rapino si lavoro' moltissimo di spugnetta per la stampigliatura di una vasta varieta' di decori che venivano applicati nelle tese e nel centro di piatti e di altri oggetti.
Tra i decori di repertorio: anellini di vari colori, reticoli policromatici, uccellini posati su piccoli tralci, cestelli con composizioni floreali, paesaggi con case rustiche, torri e chiese incorniciate da alberi fronzuti svettanti in un cielo solcato da rapidi voli di uccelli.
Decoro caro ai Rapinesi fu inoltre, insieme a S. Rocco, il gallo, che interpretarono sempre con un rilevante gusto cromatico e con grande vivacita' di atteggiamento. Da ricordare che Rapino ha sempre conservato fra i suoi motivi tradizionali il fioraccio castellano, presentato in una composizione piu' serrata di quella originale e di piu' accesa e vibrante policromia.
Tra le molte botteghe esistenti in passato a Rapino l'unica ancora attiva e' quella dei Bontempo che oggi ha i suoi forni a Francavilla al Mare.
Ancora oggi la bottega, grazie al Maestro Amato Bontempo, continua ad operare nel segno distintivo dell'eccellenza, indirizzando la produzione nel solco della tradizione familiare dove, accanto a nuove forme di decoro, conserva e privilegia quelli dell'antica ceramica rapinese: il fioraccio, il gallo, uccelli e tronchi, uccellino e rete, la rosaspinosa, il paesaggio in monocromo blu e il cosiddetto tombolino. Quest'ultima riconosciuta come una delle piu' elaborate e felici composizioni pittoriche mai eseguite a piccolo paese su maiolica, dove per l'appunto il paesaggio dominante sui fondi si alterna sulle tese e sui bordi partiti a quartiere a mazzetti di fiori di fattura ispirata al classico fioraccio.
Fra i nuovi motivi decorativi creati da Amato ricordiamo i due galletti che si riallaccia idealmente a quello tradizionale del gallo.
La tradizione del dono di uova e' documentata gia' fra gli antichi Persiani, dove era diffusa la tradizione dello scambio di uova all'avvento della stagione primaverile.Gia' allora le uova venivano rudimentalmente decorate a mano.
Il Cristianesimo riprese le tradizioni che vedevano nell'uovo un simbolo della vita, rielaborandole nella nuova prospettiva del Cristo risorto. Come l'uovo assomiglia a un sasso e appare privo di vita, cosi' il sepolcro di pietra nel quale e' sepolto Gesu' contiene una nuova vita pronta a sbocciare da cio' che sembrava morto. E l'uovo diventa quindi un simbolo di risurrezione.
Nel Medioevo prese piede la tradizione di creare uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali argento, platino ed oro. Le uova erano destinate agli aristocratici e ad i nobili. Edoardo I, re d'Inghilterra dal 1272 al 1307, commissiono' la creazione di circa 450 uova rivestite d'oro da donare in occasione della Pasqua.
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