L'Abruzzo e l'Olio - Una Storia Millenaria |
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Se a partire dalle regioni piu' meridionali in Italia la coltivazione dell'olivo si sviluppa nel IV-III sec. a.C., in Abruzzo, viste le favorevoli condizioni pedoclimatiche, questa coltura non tarda ad affermarsi. Le prime tracce della vocazione olivicola dell'Abruzzo risalgono al periodo della dominazione romana quando le misure protezionistiche adottate da Roma favoriscono una espansione dell'olivicoltura ed anche dell'industria olearia, con il fiorire di numerosi trapetum, di cui una splendida testimonianza si rinviene a Pennapiedimonte (CH);
Virgilio attesta la presenza dell'olivo nella Marsica, mentre Ovidio ne documenta la produzione nella Valle Peligna. Nell'età imperiale, inoltre, numerosi sono gli scambi commerciali tra i Municipi Romani della nostra regione (Anxanum, Histonium, Cluviae l'attuale Piano La Roma di Casoli, Interamnia, ecc.) e l'Urbe, basati, soprattutto su prodotti agricoli quali olio, vino e cereali.
Con la caduta dell'Impero Romano e con l'Inizio delle invasioni barbariche e della dominazione Longobarda si avvia il declino delle produzioni e dei commerci in genere, fino ad arrivare negli anni più bui del Medioevo ad una economia di tipo autarchico in cui le produzioni vengono destinate all'autoconsumo familiare. La venuta in Italia dei Benedettini Cistercensi intorno al XII sec. determina una ripresa dello sviluppo economico e sociale della regione e probabilmente è all'interno delle abbazie (S.Clemente a Casauria, S.Giovanni in Venere, S.Maria Arabona, ecc.), conosciute per la loro operosità, che si pongono le basi per un'attività di selezione e una ripresa della coltivazione dell'olivo.
Durante la dominazione spagnola l'agricoltura abruzzese in generale vive un nuovo periodo di decadenza; a partire però dai primi anni dell'800 avvengono importanti trasformazioni socio-economiche: il latifondo feudale si trasforma in latifondo borghese e le proprietà della Chiesa (Curie) vengono concesse agli agricoltori mediante enfiteusi e livelli.
Tutto questo comporta la nascita di grandi proprietà borghesi e di medie e piccole proprietà contadine attraverso un cambiamento che si completa verso la fine del secolo quando, grazie all'insediamento stabile nelle campagne, si ha un particolare sviluppo delle coltivazioni arboree tra le quali l'olivo in particolare.
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