In dialetto aquilano Rajica vuol dire radice. E tali sono le radici aquilane dei tre soci che dalla tradizione aquilana hanno tratto le ricette con cui vengono prodotti genziana, liquirizia, ratafia e grappa di melacotogna. Il materiale utilizzato oltre che di primissima qualita' e' scelto, ove possibile, a km0.
I nomi dei prodotti sono tratti da giochi tradizionali abruzzesi.
Per il liquore di genziana e' stato scelto Zire':
Ju zire' e' il tronchetto di legno che
ju tirolo deve colpire su una delle punte durante il gioco che ricorda il baseball e dove zire e tirolo sostituiscono la mazza e la palla. Il battitore lasciava cadere
ju zire' tentando di colpirlo al volo, i membri della squadra avversaria dovevano cercare di prenderlo al volo, per poi rilanciarlo nel cerchio del battitore che a sua volta poteva di nuovo cercare di colpirlo al volo senza pero' uscire dal suo cerchio.
Il liquore di Genziana di Rajca porta con se' tutte le note dell'Abruzzo tradizionale. Il gusto, mediamente denso e amaro, evoca i sentieri selvaggi di montagna, la durezza della roccia in contrasto con la soavita' e la morbidezza dei paesaggi appenninici.
Monachella e' invece il liquore di liquirizia. Per la produzine viene utilizzato solo estratto purissimo di Liquirizia di una eccellenza abruzzese Menozzi De Rosa, azienda storica nella produzionedi liquirizia sin dal 1836. Il liquore e' talmente denso e intenso che nella degustazione si riceve quasi la sensazione di mangiare liquirizia. Anche la persistenza rafforza la sensazione di pienezza. L'equilibrio tra il puro gusto della liquirizia e la concentrazione zuccherina e' assicurato. Il nome Monachella deriva dal fazzoletto che, opportunamente piegato, assumeva il classico profilo del vistoso copricapo sporgente di alcune suore (monache).
La monachella era lo strumento indispensabile per giocare a
zizittu. Il fazzoletto, di forma quadrata, veniva piegato lungo una diagonale per formare un triangolo e successivamente arrotolato su se stesso, partendo dal lato piu' lungo, per poi essere piegato a meta'. Il primo possessore della monachella veniva estratto a sorte fra i partecipanti e si confrontava a turno con ciascuno degli altri giocatori. Si tirava inizialmente un numero con le dita della mano (come nel gioco della morra). Se i numeri erano differenti, il possessore della monachella poteva colpire l'altro giocatore sul palmo della mano con il fazzoletto. Se casualmente invece i due numeri erano uguali il giocatore doveva cedere la monachella all'avversario.
E' possibile ordinare un cartone di sei confezioni di liquore nelle seguenti combinazioni: solo genziana, solo liquirizia, 3 genziane e tre liquirizia.
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Per chi fosse interessato e' possibile degustare i Liquori contattando Francesca e prenotando l'esperienza Navelli segreta alla scoperta di Navelli .