L'uso della carne di pecora per la produzione di salumi era un tempo assai diffuso in tutto l'Abruzzo, regione da sempre a forte vocazione pastorizia.
Le salamelle di tratturo erano, insieme al formaggio ed al pane, il tradizionale pranzo di chi effettuava la transumanza delle greggi percorrendo i sentieri (tratturi) del centro-sud Italia. Nelle case che si incontravano lungo i tratturi nel periodo di transumanza vi era una sorta di tradizione che consisteva nell'offrire da mangiare alle persone che accompagnavano le greggi e le mandrie.
Dall'antica ricetta queste salamelle di tratturo sono basate su un impasto di magro da tagli scelti di ovino ed una piccola frazione di lardo stagionato, più aromi provenienti da erbe locali. Insaccate in budello naturale ed affumicate a freddo con legni di quercia e di ginepro, si prestano ad essere conservate anche sottolio. In questo caso acquistano una particolare morbidezza.
La carne, sgrassata completamente, viene impastata con la pancetta di maiale (che garantisce al prodotto una piu' lenta essiccazione e migliore elasticita' all'impasto), aromi naturali (mentuccia, semi di finocchio, e coriandolo in percentuali variabile), sale marino, pepe in grani al fine di non renderlatroppo piccante. Come da normativa biologica si usa come conservate naturale l'acido ascorbico. Sono offerte stagionate per il consumo pronto.
Ingredienti: carne ovina magra, 15% di pancetta scelta di maiale, budello naturale, aromi naturali, sale, pepe in grani, acido ascorbico.
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